Una storia tutta italiana quella del Fotoromanzo, una delle tante piccole “rivoluzioni” silenziose che, seppure sottovalutata dal mondo intellettuale per la frivolezza e apparente ingenuità sentimentale che esprimeva, ha contribuito ad accelerare il processo di alfabetizzazione nel nostro paese.
Spazio Gerra dedica al fotoromanzo una ricerca espositiva che racconta l’evolversi di questo genere sia dal punto di vista del linguaggio – sempre a cavallo tra cinema, fumetto e fotografia – che come termometro dei cambiamenti sociali, Un percorso attraverso i cineromanzi, i materiali preparatori e le fotografie per i rotocalchi, gli affascinanti scatti sul set di Federico Vender, gli impieghi sociali e politici del fotoromanzo come strumento comunicativo, sino alla realizzazione di un nuovo progetto social per un romanzo popolare contemporaneo. Una produzione che trae ispirazione da un soggetto per fotoromanzo scritto nel 1961 da Cesare Zavattini e lo ripropone tramite una storia a puntate ambientata nel presente e pensata per Instagram dove verrà diffusa quotidianamente per un intero mese. La sceneggiatura è di Matteo Casali, la fotografia di tre giovani autori emiliano-romagnoli, Nicolò Maltoni, Valentina Cafarotti e Federico Landi.
Toccherà a un’attrice “impegnata”, come si diceva allora, cioè Paola Pitagora, interpretare nel 1973 “Il segreto”, il fotoromanzo flash ideato e diretto da Luigi De Marchi, segretario nazionale AIED, nascosto dallo pseudonimo di Ugo Fornari. Paola Pitagora, reduce da “I pugni in tasca” di Marco Bellocchio, disse subito di sì, accettando – senza compenso e per spirito di servizio civile, aprendo la strada ad altri fotoromanzi sempre realizzati da AIED – di fare da testimonial alla contraccezione. Rigorosamente in bianco e nero, nella prima scena del “foto-racconto-lampo”, com’è definito dai promotori, la Pitagora e l’attore che interpreta il marito sono su un letto in disordine. Lui sbotta: «Così non si può andare avanti! Quando ti abbraccio sei sempre fredda, svogliata». E lei: «Come potrei essere diversa? Sempre con l’angoscia di restare inguaiata ... E poi tu t’interrompi sempre sul più bello». In un fotogramma successivo i due sono nuovamente a letto, sorridenti, appagati. Lui è felice perché lei si è lasciata andare e lei rivela “il segreto”: ha preso la pillola. E finalmente, esclama, ho potuto «abbandonarmi a te senza timore e gustare per la prima volta il piacere supremo». Prima di parlare di orgasmo, vabbé, ci vorrà tempo.