FOTOROMANZO

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Titolo: Riflessi d'Oro

La fiera di VicenzaOro era un caleidoscopio di luci e colori, un luogo dove l’arte orafa si intrecciava con la passione e l’ispirazione. Elena, una designer di gioielli in cerca di nuove idee, si muoveva tra gli stand con gli occhi colmi di meraviglia. Ogni pezzo esposto era una storia, un sogno incastonato in oro e pietre preziose. Ma in mezzo a questa esplosione di bellezza, il suo sguardo si fermò su un uomo.

Lui era lì, con un'espressione di genuina curiosità mentre ammirava un bracciale tempestato di diamanti. Elena si sentì attratta da quel viso, da quegli occhi scuri che parevano riflettere la luce scintillante dei gioielli. Immaginò un incontro che trascendeva il semplice scambio di parole. Nella sua mente, quel primo scambio di sguardi si trasformava in un dialogo silenzioso, un’intesa che andava oltre le apparenze. Avrebbe potuto avvicinarsi, sorridere timidamente e scoprire che l’arte del gioiello era solo la superficie di un mondo interiore ricco e profondo. Chissà se anche lui, come lei, sognava di creare connessioni autentiche, di intrecciare destini in un mondo che spesso sembrava superficiale.

Dall’altro lato, Marco osservava Elena con una fascinazione che andava oltre il suo talento. La curve delle sue labbra, il modo in cui i capelli le cadevano sulle spalle, lo facevano desiderare di avvicinarsi. Non riusciva a distogliere lo sguardo; l’idea di poter toccare quella pelle, di sentire il calore del suo corpo vicino al suo, lo faceva vibrare di un’energia primordiale. Immaginava di avvicinarsi, di sfiorarle un braccio mentre le parlava, di percepire il suo profumo che si mescolava all’aroma dei gioielli. L’attrazione era palpabile, un magnetismo che lo spingeva a immaginare baci rubati tra i corridoi della fiera, in luoghi nascosti dove il mondo esterno si dissolveva.

Elena, nel frattempo, si lasciava trasportare da pensieri romantici. Si immaginava a condividere un caffè con lui, a parlare di sogni e speranze, mentre le mani si sfioravano casualmente, creando una connessione invisibile ma intensa. Credeva che ogni gioiello avesse una storia da raccontare e si chiedeva quali storie avrebbero potuto condividere. La sua immaginazione dipingeva scene di risate e sguardi complici, di notti stellate in cui avrebbero potuto perdersi l’uno nell’altra, mentre il mondo si dissolveva attorno a loro.

Marco, però, non riusciva a liberarsi dall’immagine di Elena che si muoveva con grazia e sicurezza, il suo corpo che danzava tra le luci dei gioielli. Voleva avvicinarsi, abbracciarla e sentire il suo battito cardiaco accelerare. Immaginava le sue mani che accarezzavano la pelle di lei, scoprendo ogni curva e ogni angolo. Una connessione tanto fisica quanto emotiva, una danza di desideri che si intrecciava con la bellezza dei gioielli che li circondavano.

Mentre i loro pensieri si alternavano come riflessi d’oro, il destino si preparava a tessere un incontro che avrebbe cambiato le loro vite per sempre.


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