FOTOROMANZO
Fotografia di Giorgio Viali
Studio Fotografico sui Personaggi di Euridice Stream (EuridiceStream)
Trilogia Ibrida di Giorgio Viali (2025)
FOTOROMANZO
Fotografia di Giorgio Viali
Studio Fotografico sui Personaggi di Euridice Stream (EuridiceStream)
Trilogia Ibrida di Giorgio Viali (2025)
Titolo: "Il Sussurro dell'Abisso"
Sinossi: In un futuro distopico, una grande città è diventata un cimitero a cielo aperto, i corpi dei ribelli giacciono abbandonati per le strade, mentre il regime totalitario mantiene il controllo con la repressione. Antigone, interpretata dalla carismatica Celeste Malfatta, è determinata a dare sepoltura al fratello, vittima di una violenza insensata. Accompagnata da Tiresia, un misterioso giovane che porta con sé il peso di un segreto, intraprende un viaggio di resistenza e ribellione che la trasformerà in un simbolo di speranza per molti.
Scena 1: La città desolata
La telecamera inquadra una grande città, le strade deserte punteggiate da corpi inanimati, mentre un cielo grigio sovrasta il panorama. La voce di Antigone, in un tono disperato ma deciso, risuona: "Io ci vedo, ma pur vedendo non vedo in che abisso sono caduta." La gente cammina indifferente, ignara del dolore che la circonda.
Scena 2: La casa di Antigone
Antigone è in casa, circondata da familiari che discutono del decreto di legge che vieta la rimozione dei corpi. La tensione è palpabile, e il fidanzato di Antigone, figlio del primo ministro, cerca di convincerla a rimanere in silenzio. Ma il suo cuore è in tumulto. "Non posso lasciare mio fratello in questo modo," afferma, con gli occhi pieni di determinazione.
Scena 3: L'incontro con Tiresia
Antigone, in preda alla disperazione, esce di casa e si imbatte in Tiresia, un giovane enigmatico che parla una lingua sconosciuta ma i cui occhi raccontano storie di sofferenza e ribellione. In un momento di connessione profonda, lui le dice: "La vera morte è l'indifferenza." Insieme, decidono di seppellire i corpi abbandonati, rischiando tutto.
Scena 4: La sepoltura clandestina
Una notte, con il cielo stellato sopra di loro, Antigone e Tiresia iniziano il loro compito, lavorando in silenzio. La telecamera segue i loro movimenti, catturando l'intensità del momento. Mentre scavano, Antigone condivide i ricordi del fratello, le risate e i sogni che mai si realizzeranno. Tiresia, con il suo tocco gentile, le offre conforto.
Scena 5: La cattura
La loro missione non passa inosservata e, in una drammatica sequenza, la polizia irrompe. Antigone e Tiresia vengono arrestati e portati in un luogo di tortura. La scena è intensa, con urla e colpi che riecheggiano. Antigone, legata e ferita, guarda Tiresia e dice: "Non possiamo cedere, non ora."
Scena 6: L'eroismo e il sacrificio
Nonostante la tortura, i due riescono a fuggire temporaneamente. Ma il destino ha in serbo per loro un finale tragico. In un atto di eroismo, Antigone si sacrifica per salvare Tiresia, e mentre il suo corpo viene portato via, la sua voce risuona: "Io ci vedo, ma pur vedendo non vedo in che abisso sono caduta." Tiresia, solo e ferito, diventa il testimone della sua lotta.
Scena 7: La rinascita della speranza
Dopo la loro morte, Tiresia diventa un simbolo di resistenza. La telecamera mostra gruppi di giovani che iniziano a raccogliere i corpi dei ribelli per seppellirli, ispirati dal sacrificio di Antigone e Tiresia. La voce di Tiresia riecheggia: "La lotta per la dignità non è finita."
Scena finale: L'eco dell'umanità
La scena si chiude su una grande manifestazione, dove le persone si uniscono per protestare contro il regime. Al centro, una grande foto di Antigone è esposta, diventando un simbolo di speranza. La telecamera si allontana, mostrando la città in una nuova luce, mentre la voce di Tiresia sussurra: "Non siamo soli, e la nostra lotta continua."
Conclusione: "Il Sussurro dell'Abisso" non è solo un remake de "I Cannibali", ma un omaggio potente alla forza dell'umanità in un mondo che cerca di soffocarla. Antigone e Tiresia diventano le icone di una resistenza che, anche nei momenti più bui, trova la forza di alzarsi e combattere per ciò che è giusto.
GIORGIO VIALI
FOTOROMANZI
di GIORGIO BARBETTA - FOTOGRAFO
Fotoromanzi - 2021
di Giorgio Barbetta
www.giorgiobarbetta.com/fotoromanzi
NOTE TECNICHE
Cofanetto in cartoncino
Otto (più uno) fascicoli formato 16,5x23,5 cm.
Carta interno: Fedrigoni X-Per premium white 120g
Rilegatura: filo singer nero
www.giorgiobarbetta.com/fotoromanzi
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FOTOROMANZI
di GIORGIO BARBETTA - FOTOGRAFO
Fotoromanzi - 2021
di Giorgio Barbetta
Set nasale
Fotoromanzo amoroso e triste in quattro atti
Certe volte pensi di aver finalmente trovato l'anima gemella, invece è solo un problema di occlusione nasale
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Istruzioni pratiche per la realizzazione del fotoromanzo di Ennio Jacobelli (1956)
Questa scena mostra con chiarezza – e quindi incentiva – un corteggiamento discreto, con codici ben definiti, quasi cavallereschi (l’uomo offre fiori, bacia con molta gentilezza, non corre via dopo i momenti di intimità, insomma si comporta “bene”). Inoltre, ciò che accade tra le due pagine (“Passano due ore”) non è documentato visivamente: la fotocamera guarda altrove o, meglio, non guarda del tutto – come una variante molto radicale e schietta del “chimney-shot” hollywoodiano dove le riprese vengono sfumate. La sequenza di chiusura, tuttavia, introduce un elemento del tutto nuovo: il denaro. Dopo che l’uomo se n’è andato, la donna scopre sotto il portacenere un certo numero di banconote da 1000 lire. È prostituzione? C’è stato un qualche tipo di abuso? Sarebbe sciocco negare l’implicazione patriarcale di questa scena, ma allo stesso tempo è troppo facile spiegarla decodificandola come la versione garbata e fisicamente non violenta del vecchio rapporto “sesso per denaro” tra uomo e donna (la figura femminile, tra l’altro, qui appare come una persona indipendente: vive da sola e l’incontro non è organizzato da una terza persona). Un breve confronto con i contenuti tipici del melò italiano degli anni Cinquanta, come descritto per esempio da Emiliano Morreale nel suo studio quasi enciclopedico del genere, aiuta a capire che cos’altro può essere in gioco. Invece che un nudo e crudo scenario di concezioni patriarcali, ciò che appare in una scena come questa è un esempio più positivo e amichevole della crescente importanza dell’economia del dono nell’Italia del dopoguerra, dove il semplice atto di dare è uno strumento chiave per l’inclusione sociale ed economica dell’altro. Una situazione simile appare nel famoso film “rosa” neorealista del 1953 Pane, amore e fantasia (Luigi Comencini, 1953), che riscosse grande successo anche nel format del fotoromanzo, in cui il protagonista del film, un maresciallo dei carabinieri di mezza età (Vittorio de Sica), desideroso di sposarsi, cerca di ottenere un appuntamento romantico con una giovane contadina (Gina Lollobrigida), prima di innamorarsi della levatrice del villaggio (Marisa Merlini). Quando si reca a casa della ragazza, il maresciallo è colpito dalla “onesta povertà” (un cliché fondamentale del melodramma) della ragazza che lo rifiuta e decide di lasciare, mentre nessuno lo vede, una banconota da 5000 lire. A differenza del frammento isolato di Jacobelli, la “scena del denaro” nel film di Comencini è parte di una trama più ampia, in cui il dono avrà molti effetti collaterali divertenti e velatamente satirici.
FOTOROMANZO
PROGETTO IN CORSO: FOTOROMANZO
DA UN'IDEA DI GIORGIO VIALI
CERCASI SCENEGGIATRICE/SCENEGGIATORE
CERCASI ATTRICI/ATTORI MODELLE/MODELLI E COMPARSE
PROGETTO ZERO BUDGET
VICENZA, VERONA, PADOVA, TREVISO
CONTATTI:
INSTAGRAM: GIORGIOVIALI
INSTAGRAM: FOTOSERVIZIO
GIORGIOVIALI@GMAIL.COM
FOTOROMANZO
BOZZA IBRIDA
GIORGIO VIALI
Soggetti: Chiara, un’amica (Sara)
Location: Cucina di Chiara
Scena: Chiara e Sara sono sedute al tavolo della cucina, circondate da tazze di caffè e biscotti.
Outfit: Chiara indossa una maglietta comoda e leggings, Sara un maglione oversize.
Didascalia: "Un caffè tra amiche."
Dialogo: Chiara: "Ciao, allora io ho avuto modo di pensarci bene..."
Soggetti: Chiara
Location: Sala da pranzo di Chiara
Scena: Chiara guarda fuori dalla finestra, pensierosa.
Outfit: Maglietta con un cardigan.
Didascalia: "Riflettendo sulle scelte."
Dialogo: "La mia vita è un vortice di impegni."
Soggetti: Chiara
Location: Ufficio di Chiara
Scena: Chiara è al computer, scrivendo un messaggio.
Outfit: Blusa elegante e jeans.
Didascalia: "Il lavoro non si ferma mai."
Dialogo: "Devo essere chiara nel messaggio."
Soggetti: Chiara
Location: Bar del fidanzato
Scena: Chiara sta preparando caffè per i clienti.
Outfit: Grembiule del bar e t-shirt.
Didascalia: "La mia passione per il caffè."
Dialogo: "Ogni caffè è un sorriso."
Soggetti: Clienti al bar
Location: Bar del fidanzato
Scena: Clienti sorridenti mentre ricevono il caffè.
Outfit: Casual.
Didascalia: "Il calore della comunità."
Dialogo: Cliente: "Grazie, Chiara!"
Soggetti: Chiara e Sara
Location: Tavolo della cucina
Scena: Chiara spiega la sua indecisione a Sara.
Outfit: Abbigliamento comodo.
Didascalia: "Confidarsi è importante."
Dialogo: Chiara: "Non so se sono pronta a mostrarmi."
Soggetti: Chiara
Location: Camera di Chiara
Scena: Chiara guarda delle foto di modelle sul computer.
Outfit: Pigiama.
Didascalia: "La bellezza ideale."
Dialogo: "Non mi riconosco in queste immagini."
Soggetti: Chiara
Location: Specchio della camera
Scena: Chiara si guarda nello specchio, insoddisfatta.
Outfit: Abito casual.
Didascalia: "Accettare le proprie imperfezioni."
Dialogo: "Ogni curva racconta una storia."
Soggetti: Chiara e Sara
Location: Cucina
Scena: Sara cerca di incoraggiare Chiara.
Outfit: Maglione e jeans.
Didascalia: "Supporto tra amiche."
Dialogo: Sara: "Non dovresti aver paura di mostrarti."
Soggetti: Chiara
Location: Ufficio
Scena: Chiara che guarda il calendario pieno di impegni.
Outfit: Formale ma comoda.
Didascalia: "La vita frenetica."
Dialogo: "Devo trovare tempo per tutto."
Soggetti: Chiara e il fotografo (Marco)
Location: Location di un servizio fotografico
Scena: Chiara parla con Marco, il fotografo.
Outfit: Vestito elegante.
Didascalia: "Lavoro professionale."
Dialogo: Marco: "Sei perfetta per questo progetto."
Soggetti: Chiara
Location: Bar
Scena: Chiara serve un cliente.
Outfit: Grembiule del bar.
Didascalia: "Passione e dedizione."
Dialogo: Chiara: "Ecco il tuo caffè!"
Soggetti: Chiara
Location: Camera
Scena: Chiara chiude il computer, visibilmente sollevata.
Outfit: Comodo.
Didascalia: "La scelta giusta."
Dialogo: "Ho fatto la scelta giusta."
Soggetti: Chiara e Sara
Location: Cucina
Scena: Le due amiche brindano con tazze di caffè.
Outfit: Casual.
Didascalia: "Brindisi tra amiche."
Dialogo: Sara: "A noi e alle nostre scelte!"
Soggetti: Chiara
Location: Bar
Scena: Chiara sorride mentre interagisce con i clienti.
Outfit: Grembiule e t-shirt.
Didascalia: "Il sorriso è contagioso."
Dialogo: Chiara: "Buongiorno a tutti!"
Soggetti: Chiara
Location: Ufficio
Scena: Chiara legge un messaggio di risposta dalla fotografa.
Outfit: Blusa e pantaloni.
Didascalia: "Aspettando una risposta."
Dialogo: "Speriamo che capisca."
Soggetti: Chiara
Location: Giardino di casa
Scena: Chiara si gode un momento di relax all’aria aperta.
Outfit: Abbigliamento estivo.
Didascalia: "Prendersi una pausa."
Dialogo: "A volte, è bello fermarsi."
Soggetti: Chiara e il fidanzato
Location: Bar
Scena: Chiara e il fidanzato si scambiano un sorriso affettuoso.
Outfit: Casual.
Didascalia: "Sostegno reciproco."
Dialogo: Fidanzato: "Sei fantastica come sei."
Soggetti: Chiara
Location: Ufficio
Scena: Chiara scrive nel suo diario.
Outfit: Comodo.
Didascalia: "Riflessioni personali."
Dialogo: "Spero di non perdere altre occasioni."
Soggetti: Chiara
Location: Soglia di casa
Scena: Chiara chiude la porta, soddisfatta della sua giornata.
Outfit: Comodo, ma curato.
Didascalia: "Una giornata ben spesa."
Dialogo: "Oggi ho fatto ciò che è giusto per me."
FOTOROMANZO
BOZZA IBRIDA
GIORGIO VIALI
FOTOROMANZO
PROGETTO IN CORSO: FOTOROMANZO
DA UN'IDEA DI GIORGIO VIALI
CERCASI SCENEGGIATRICE/SCENEGGIATORE
CERCASI ATTRICI/ATTORI COMPARSE
PROGETTO ZERO BUDGET
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ilvana Turzio Il fotoromanzo Metamorfosi delle storie lacrimevoli
Che cosa ha significato il fotoromanzo per la cultura italiana? Cosa ne ha determinato l‘impressionante successo nel corso degli anni Cinquanta? Superando l’idea di un prodotto subculturale in cui si narrano solo banali storie d’amore a lieto fine, Silvana Turzio ripercorre l’evoluzione di questo genere, di fama ambivalente, indagandone i rapporti con il cinema e la letteratura “popolare” (dal rosa al giallo), ma non solo.
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