Istruzioni pratiche per la realizzazione del fotoromanzo di Ennio Jacobelli (1956)
Dal punto di vista formale, il fotoromanzo è sicuramente un ibrido: ricco di prestiti da diversi altri media visuali, come il cinema e i fumetti, esplora allo stesso tempo la propria specificità mediatica in modi sorprendentemente originali. In ambito istituzionale, poi, il fotoromanzo presenta un’ambivalenza ancora maggiore. Il format viene inventato quasi da un giorno all’altro2, e la risposta incredibilmente rapida ed entusiastica del pubblico suscita il bisogno improvviso di una produzione continua e di grandi dimensioni. A molti produttori e a molte riviste sembra una miniera d’oro, ma il successo immediato del fotoromanzo non significa che tutto sia possibile: al contrario. A causa dei tempi di pubblicazione molto veloci e della concorrenza spietata, in un contesto spesso politicamente ostile3, il popolare business delle riviste è una sorta di Far West, e, per mantenere il successo – o anche solo per rimanere a galla –, il fotoromanzo deve seguire una formula riconoscibile che non è subito disponibile, ma che, una volta stabilita, ne definirà per molti decenni le caratteristiche.
FOTOROMANZO
PROGETTO IN CORSO: FOTOROMANZO
DA UN'IDEA DI GIORGIO VIALI
CERCASI SCENEGGIATRICE/SCENEGGIATORE
CERCASI ATTRICI/ATTORI MODELLE/MODELLI E COMPARSE
PROGETTO ZERO BUDGET
VICENZA, VERONA, PADOVA, TREVISO
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