FOTOROMANZO

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FOTOROMANZO

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PRIMO BACIO

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Era una serata come tante altre per Maria, la giovane barista della discoteca più in voga della città. Con i suoi tatuaggi e il suo stile eccentrico, attirava l'attenzione di molti avventori, ma il suo cuore era libero. Fino a quando non lo vide entrare, Luca, la nuova guardia giurata assunta per la sicurezza del locale.

Luca era un ragazzo molto riservato, alle prese con un lavoro precario che faticava a sostenere. Quel lavoro alla discoteca gli serviva per arrivare a fine mese, ma dentro di sé sognava qualcosa di più. Quando i suoi occhi incontrarono quelli di Maria, fu un colpo di fulmine.

Quella sera, mentre Luca pattugliava il locale, i loro sguardi si incrociarono più volte. Qualcosa nell'aria sembrava essere cambiato, una sottile elettricità che li attraeva l'uno all'altro.

Quando la discoteca chiuse, Luca si avvicinò a Maria, il cuore che batteva all'impazzata. "Ciao, posso offrirti un caffè?" le chiese timidamente. Maria sorrise, sorpresa ma sorrise, sorpresa ma felice di quella proposta inaspettata. "Certo, mi farebbe piacere."

Seduti in un piccolo bar poco distante, iniziarono a chiacchierare, scoprendo di avere molto in comune. Il tempo sembrava essersi fermato, tutto il resto era scomparso.

Quando fu il momento di salutarsi, Luca prese coraggio e, guardandola negli occhi, le diede il suo primo bacio. Un bacio dolce, timido, ma carico di emozioni.

In quel momento, Maria e Luca capirono che quella sera, semplice e ordinaria, era diventata straordinaria. Il loro primo bacio era stato l'inizio di qualcosa di speciale.

FOTOROMANZO

GIORGIO VIALI


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PRIMO BACIO

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L'odore di sudore, birra stantia e profumo di vaniglia a buon mercato aleggiava nell'aria pesante del "Serpente Verde". Luna, con i suoi tatuaggi che serpeggiavano lungo le braccia come viti rampicanti, sorseggiava un caffè amaro dietro il bancone, la luce fioca della discoteca che rifletteva nei suoi occhi verdi. Era abituata al caos, al ritmo frenetico della notte, al brusio assordante della musica. Ma quella sera, qualcosa era diverso.

Lui, Marco, era nuovo. Una guardia giurata, pallido e sottile, con gli occhi stanchi ma gentili che osservavano la folla con un'attenzione quasi ansiosa. Aveva appena finito il suo turno e si era fermato per un caffè, attirato dal profumo inebriante che usciva dal locale. Luna, solitamente distaccata, si era trovata ad osservarlo di nascosto. C'era qualcosa di fragile e vulnerabile nella sua postura, un contrasto stridente con l'ambiente aggressivo che lo circondava.

Quando Marco si avvicinò al bancone, Luna si sentì un nodo allo stomaco. Il suo sguardo incrociò il suo, e in quel silenzio carico di aspettative, qualcosa scattò. Non c'era il fragore assordante della musica, solo il ticchettio lieve della macchinetta del caffè e il battito accelerato dei loro cuori.

"Un caffè, per favore," disse Marco, la voce un filo tremante.

Luna gli preparò il caffè, le mani che le tremavano leggermente. Quando glielo porse, le loro dita si sfiorarono. Un contatto leggero, ma abbastanza intenso da farle sentire una scossa lungo la spina dorsale. Lui le sorrise, un sorriso timido e incerto.

"Grazie," sussurrò, gli occhi che non lasciavano i suoi.

In quel momento, il mondo intorno a loro svanì. L'odore acre della birra, la musica stridula, la folla caotica… tutto si dissolse, lasciando spazio solo a loro due. Luna, abituata alla superficialità delle relazioni notturne, si sentì travolta da un'emozione inaspettata. Un'emozione vera.

Marco, con un gesto inaspettato e delicato, le sfiorò un tatuaggio sul polso, un piccolo colibrì colorato. Lei inspirò profondamente, i suoi occhi pieni di una vulnerabilità che non pensava di poter mai mostrare. Poi, senza pensarci, lui si chinò e le baciò dolcemente le labbra. Un bacio leggero, timido, ma intenso. Un bacio che sapeva di caffè amaro e di speranza. Un bacio che in quel piccolo angolo del Serpente Verde, tra il caos e la notte, sbocciava come un fiore fragile nel cuore della tempesta.

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GIORGIO VIALI

PRIMO BACIO

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Era una calda notte d'estate e la discoteca "Luna Rossa" pulsava di luci e musica. Tra il brulicare della gente, Marta, una giovane ragazza dai capelli colorati e la pelle adornata di tatuaggi, si muoveva con grazia tra i tavoli, servendo drink e sorridendo ai clienti. Ogni tatuaggio raccontava una storia: un cuore spezzato, un sogno di libertà, una farfalla che simboleggiava la sua metamorfosi.

Dall'altra parte della città, Marco, un giovane di venticinque anni, indossava la sua uniforme da guardia giurata. La vita da precario non era facile e spesso si sentiva invisibile, ma quella notte, mentre sorvegliava l'ingresso della discoteca, il suo sguardo si posò su di lei. Marta, con la sua energia contagiosa, sembrava brillare nella penombra.

Dopo una lunga serata di lavoro, Marta decise di prendersi una pausa e si avvicinò all’ingresso per respirare un po' d'aria fresca. Marco, sorpreso dalla sua presenza, ricambiò il suo sorriso. I loro occhi si incontrarono e una scintilla, quasi palpabile, attraversò l'aria. In quel momento, entrambi capirono che c'era qualcosa di speciale tra loro.

«Sei qui per divertirti o per controllare che tutto vada bene?» chiese Marta, divertita.

«Un po' e un po'», rispose Marco, cercando di mantenere la calma mentre il suo cuore batteva forte. «Ma devo ammettere che tu sei l'attrazione principale di questa serata.»

Le risate si trasformarono in conversazioni più profonde. Parlarono di sogni, di speranze e delle difficoltà di una vita che sembrava sempre in bilico. La musica in sottofondo si fece più dolce e le luci si abbassarono, creando un'atmosfera intima.

Marta, colpita dalla sincerità di Marco, sentì un impulso. Avvicinandosi un po' di più, si accorse di quanto fosse vicino il suo volto. Marco, incantato, non riusciva a distogliere lo sguardo dalle sue labbra. E fu in quel momento, sotto il cielo stellato e accanto a un mondo che continuava a ballare, che si avvicinarono l'uno all'altra.

Il primo bacio fu dolce e timido, come se il tempo si fosse fermato. I loro mondi, così diversi, si fusero in un attimo di pura magia. Marta sentì una connessione che non aveva mai provato prima, mentre Marco si rese conto che la vita da precario poteva avere un significato diverso, quando accanto a te c’era qualcuno che ti faceva sentire vivo.

Ritornando a guardarsi negli occhi, entrambi sorrisero, consapevoli che quella notte non sarebbe stata solo un ricordo, ma l'inizio di qualcosa di speciale.

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GIORGIO VIALI

PRIMO BACIO

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Era una giornata afosa di fine estate quando Emma, la giovane commessa tatuata del salone di parrucchiera, si affacciò alla vetrina per cercare un po' di refrigerio. I suoi occhi scuri, incorniciati da ciocche di capelli blu elettrico, caddero subito su di lui, il giardiniere che stava lavorando nel giardinetto antistante.

Luca, il ragazzo precario, sentendo lo sguardo addosso, alzò gli occhi e rimase folgorato dalla bellezza di quella ragazza così particolare ed affascinante. I loro sguardi si incrociarono e in quel momento sembrò fermarsi il tempo.

Emma, senza riuscire a trattenersi, uscì dal negozio e si avvicinò a Luca, che la guardava attonito. "Ciao, io sono Emma. Ti va di prenderti una pausa con me?". Il giovane giardiniere annuì senza parole, ipnotizzato dalla sua spiccata personalità.

Si sedettero su una panchina, ancora avvolti in quel silenzio carico di aspettativa. Poi, all'improvviso, Emma fece un passo in avanti e posò dolcemente le sue labbra su quelle di Luca. Fu un bacio lento, delicato, quasi timido, ma carico di una passione inaspettata.

Quando si staccarono, entrambi avevano gli occhi lucidi e i cuori in tumulto. In quel breve istante, il loro primo bacio, Emma e Luca avevano sentito di aver trovato qualcosa di speciale, una connessione che andava oltre le loro vite apparentemente semplici e precarie.

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GIORGIO VIALI

PRIMO BACIO

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L'aria di vernice per capelli e terra di foglie secche si mescolava nell'ingresso del negozio "Criniera Selvaggia". Lila, con i suoi capelli viola elettrico e un drago tatuato che si snodava lungo il braccio, stava sistemando i flaconi di shampoo. Liam, giardiniere precario con le mani sempre sporche di terra e un sorriso che sembrava appena sbocciato, entrò per comprare un piccolo vaso.

"Posso aiutarti?" chiese Lila, la voce rauca per via del profumo di ammoniaca.

Liam arrossì, un contrasto buffo con la sua pelle abbronzata. Indicò un vaso di terracotta. "Questo... è abbastanza resistente?"

Lila lo prese in mano, lo esaminò. "Per cosa ti serve?"

"Per un'orchidea," rispose Liam, poi aggiunse, quasi sussurrando: "È per lei".

Lila sorrise. "È un bel gesto. Sì, questo è resistente. Anzi, se vuoi, posso anche aiutarti a sceglierci un bel fiore?"

Passarono così i minuti, tra consigli sulle orchidee e battute ironiche. Liam le raccontò del suo lavoro, delle sue difficoltà, dei suoi sogni di avere un piccolo orto tutto suo. Lila, a sua volta, parlò del suo amore per l'arte del tatuaggio, del suo lavoro nel negozio, e di come stesse cercando di risparmiare per un viaggio in Giappone.

Quando Liam si avviò verso la cassa, con il vaso e un piccolo mazzo di orchidee viola, si voltò. I loro occhi si incontrarono. C'era una strana elettricità nell'aria, un silenzio carico di parole non dette.

Lila, impulsivamente, sfiorò con un dito il suo polso, sporco di terra. "Belle mani," sussurrò, il suo sguardo intenso.

Liam, che era sul punto di andarsene, si fermò. La sua mano, che prima teneva il vaso, ora si alzò lentamente fino a toccare il drago tatuato sul suo braccio. Un tocco leggero, ma significativo.

Un momento sospeso, carico di aspettative. Poi, Liam si chinò, e le sue labbra incontrarono le sue. Un bacio leggero, timido, ma pieno di promesse. Un bacio che sapeva di terra e di vernice per capelli, di sogni e di timidezze. Un bacio che era il punto di partenza di qualcosa di nuovo, di inaspettato, tra una ragazza dai capelli viola e un giardiniere precario.

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GIORGIO VIALI

PRIMO BACIO

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Era una calda sera d'estate e il sole stava tramontando, tingerando il cielo di sfumature arancioni e rosa. Laura, una giovane commessa di un negozio di parrucchiera, stava sistemando gli ultimi prodotti sugli scaffali. I suoi tatuaggi, che raccontavano storie di libertà e avventure, spiccavano sulla pelle abbronzata. Era una ragazza solare, con un sorriso che illuminava il negozio, ma in quel momento sentiva un leggero vuoto nel cuore.

Dall'altra parte della città, Marco, un giovane giardiniere precario, stava finendo di potare le rose in un piccolo giardino pubblico. Amava il suo lavoro, la connessione con la natura e il profumo dei fiori, ma sognava anche un amore che potesse fiorire come le piante che curava con tanto impegno.

Una sera, dopo il lavoro, Marco decise di passare davanti al negozio di parrucchiera, attratto dalle luci e dai colori. Laura, stanca ma felice, notò il giovane e il suo sguardo curioso. I loro occhi si incontrarono per un attimo, e in quel momento qualcosa scattò. Marco, timido ma determinato, decise di entrare.

"Salve! Sto cercando un regalo per una mia amica," disse, cercando di nascondere l'imbarazzo.

Laura, divertita, lo guidò tra i vari prodotti, chiacchierando e ridendo. La conversazione fluiva naturale, come se si conoscessero da sempre. Marco era affascinato dai tatuaggi di Laura, che raccontavano storie di viaggi e sogni. Laura, a sua volta, si sentiva attratta dalla passione di Marco per la natura.

Dopo una lunga chiacchierata, Marco si fece coraggio. "Ti va di prendere un gelato insieme? È una bella serata e penso che sarebbe bello conoscerci meglio."

Laura accettò, e insieme si avviarono verso una gelateria. Camminando fianco a fianco, la loro chimica cresceva. La risata di Laura risuonava come una melodia, e Marco si sentiva sempre più a suo agio. Arrivati alla gelateria, scelsero i loro gusti preferiti e, mentre si sedevano su una panchina, il mondo intorno a loro svanì.

Il silenzio si fece carico di tensione, e i loro sguardi si incrociarono di nuovo. Marco, con il cuore che batteva forte, si avvicinò. "Posso… posso baciarti?"

Laura, sorpresa ma felice, annuì. E così, sotto il cielo stellato, Marco le prese delicatamente il viso tra le mani e la baciò. Fu un bacio dolce e sincero, un momento che avrebbe segnato l'inizio di qualcosa di speciale.

Quando si staccarono, entrambi sorridendo, sapevano di aver trovato in quell'incontro qualcosa di prezioso. La giovane commessa e il giardiniere precario si guardarono negli occhi, certi che quel primo bacio sarebbe stato solo l'inizio di un'avventura insieme.

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GIORGIO VIALI


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